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Trento, 22 maggio 2006
AZIONI PER LA LIBERAZIONE DI INGRID BETANCOURT, RAPITA QUATTRO ANNI FA
Interrogazione a risposta scritta presentata da Roberto Bombarda
consigliere provinciale dei Verdi e democratici per L’Ulivo

Premesso che

quattro anni fa veniva sequestrata in Colombia la candidata alla presidenza del Paese Ingrid Betancourt, oggi 44enne, madre di famiglia. Come altre migliaia di suoi connazionali, anche la Betancourt è stata vittima dei rapimenti eseguiti dalle FARC, le forze rivoluzionarie che da decenni ingaggiano con le forze armate della Colombia un sanguinoso scontro che ha comportato migliaia di morti ed oltre 3 milioni di sfollati dalle campagne e dalla selva amazzonica. Il caso-Betancourt ha assunto rilievo internazionale proprio per l’alto profilo politico della giovane candidata alla presidenza della Colombia, deputato più votato del Paese, tanto che oltre mille città di tutto il mondo – tra le quali anche alcune città trentine – hanno dichiarato Ingrid Betancourt loro “cittadina onoraria”.

Il 24 marzo 2004 il Consiglio provinciale di Trento ha approvato una mozione da me proposta che chiedeva al Presidente del Consiglio ed alla Giunta provinciale di farsi promotori della conoscenza del caso-Betancourt in Trentino, ma soprattutto chiedeva alle Istituzioni trentine di fare pressione sulle Istituzioni colombiane – in particolare sull’Ambasciata di Colombia in Italia – affinché attraverso le trattative con i rapitori, Ingrid Betancourt fosse liberata così da poter riabbracciare i propri figli e poter riprendere la propria attività politica.

Con lettere del 25 febbraio 2005 e del 9 gennaio 2006 chiedevo al Presidente del Consiglio, Giacomo Bezzi, le stesse richieste formulate nella mozione n. 7 approvata dal Consiglio provinciale, cercando di conoscere che cosa avessero nel frattempo attivato le Istituzioni trentine e rinnovando la richiesta di impegno sia per quanto riguarda gli aspetti informativi di questa vicenda, sia per quanto riguarda gli aspetti diplomatici.

Con la mozione del 2004 abbiamo in pratica dichiarato Ingrid Betancourt “cittadina del Trentino” e dunque abbiamo il dovere morale e politico di operare affinché il suo caso – caso “simbolo” tra migliaia di casi di uguale importanza – sia risolto quanto prima.

Si interrogano il Presidente del Consiglio e la Giunta provinciale per sapere

1. quali iniziative abbiano attivato Consiglio e Giunta provinciale in ordine al dispositivo di voto della mozione n. 7 approvata il 24 marzo 2004.

Cons. prov. dott. Roberto Bombarda

 

     

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